Recensione "Nelle terre estreme" di Jon Krakauer

domenica 30 aprile 2017

Titolo: Nelle terre estreme
Titolo originale: Into the wild
Autore: Jon Krakauer
Prima pubblicazione: 1996
Editore: Corbaccio
Genere: Biografia
Pagine: 267
Cartaceo: €17,60

Trama: 
  
Nell’aprile del 1992 Chris McCandless si incamminò da solo negli immensi spazi selvaggi dell’Alaska. Due anni prima, terminati gli studi, aveva abbandonato tutti i suoi averi e donato i suoi risparmi in beneficenza: voleva lasciare la civiltà per immergersi nella natura. Non adeguatamente equipaggiato, senza alcuna preparazione alle condizioni estreme che avrebbe incontrato, venne ritrovato morto da un cacciatore, quattro mesi dopo la sua partenza per le terre a nord del Monte McKinley. Accanto al cadavere fu rinvenuto un diario che Chris aveva inaugurato al suo arrivo in Alaska e che ha permesso di ricostruire le sue ultime settimane. Jon Krakauer si imbatté quasi per caso in questa vicenda, rimanendone ossessionato, e scrisse un lungo articolo sulla rivista Outside che suscitò enorme interesse. In seguito, con l’aiuto della famiglia di Chris, si è dedicato alla ricostruzione del lungo viaggio del ragazzo: due anni attraverso l’America all’inseguimento di un sogno. Questo libro, in cui Krakauer cerca di capire cosa può aver spinto Chris a ricercare uno stato di purezza assoluta a contatto con una natura incontaminata, è il risultato di tre anni di ricerche. Ma «Nelle terre estreme», però, non è solo la ricostruzione degli eventi che portarono Chris McCandless alla morte, è anche una metafora sul rapporto tra la nostra civiltà e la natura che la circonda, è un formidabile tentativo di penetrare le segrete vibrazioni che percorrono tutte le giovinezze, è un viaggio del corpo e dell’anima scritto da un maestro del racconto d’avventura che qui si mette in gioco lasciandosi coinvolgere – assieme al lettore – dalle figure eroiche di cui narra. 

La mia recensione: 

Non amo le biografie, in realtà ho sempre cercato di evitarle, ma devo ammettere che questo libro di Jon Krakauer si è rivelata un'esperienza di lettura davvero interessante. Cercavo un libro che parlasse di viaggi e inconsapevolmente mi sono ritrovata a leggere la biografia del giovane Chris McCandless. Se non fosse stato per questo motivo probabilmente non avrei mai letto il libro e mi sarei persa qualcosa.
Nel 1992 a Jon Krakauer venne chiesto di scrivere un articolo per la rivista Outside sulle misteriose circostanze che portarono Chiris McCandless, un ventiquattrenne originario della Virginia, a trovare la morte nelle foreste dell'Alaska. Colpito dalla storia del ragazzo, Krakauer inizia a documentarsi cercando di approfondire le motivazioni che spinsero il giovane ad allontanarsi dalla famiglia e ad affrontare questa avventura attraverso l'America. Le ricerche effettuate dal giornalista diedero vita a questa intensa biografia dalla quale è impossibile non rimanere colpiti. 
Dopo aver conseguito la laurea Chris McCandless, seguendo l'ideale di una vita in fusione con la natura, inizia un viaggio che lo condurrà fino in Alaska, era il 1990. Lasciati i suoi averi in beneficenza e abbandonata l'amata auto, Chris con un bagaglio essenziale e un nuovo nome, Alexander Supertramp, inizia da vagabondo quella che sarà l'esperienza più grande della sua vita. Incontrerà alcuni personaggi bizzarri ma comunque amichevoli e tutti lo descriveranno successivamente come un ragazzo colto, brillante e socievole, malgrado la sua indole introversa. L'amicizia più insolita sarà quella che stringerà con l'ottuagenario Ronald Franz. I due si conosceranno all'inizio del 1992, nel sud della California, e trascorreranno insieme diverse settimane al punto che l'attaccamento al giovane susciterà in Ronald il desiderio di adottarlo come nipote. Alex/Chris rimanderà la risposta al ritorno dalla sua ultima avventura, affrontare l'Alaska.

"La gioia di vivere deriva dall'incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell'avere un orizzonte in continuo cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso."

Cercare di descrivere una personalità complessa come quella di Chris non è facile, ancora di più è cercare di capirne le ragioni. Cosa può aver spinto un ragazzo benestante e dall'intelligenza vivace ad affrontare un'impresa di dimensioni così grandi, decidendo di chiudere con la famiglia per vivere "dentro la natura". Uno spunto a questa riflessione può fornirlo la frase che ho riportato, tratta dall'ultima lettera scritta da Chris a Ronald dopo la sua partenza. Sicuramente McCandless era un ragazzo fuori dal comune, con una smodata passione per i romanzi di Jack London e Tolstoj che possono averlo ispirato. Anche il rapporto irrisolto con la figura paterna può essere stato fonte di questa inquietudine ma, a prescindere da tutto, Chris era un ragazzo con una visione dei rapporti umani e della società in generale molto personale e con un estremo desiderio di sperimentare una vita nuova, assaporando a fondo il significato dell'esistenza.

"Volevo il movimento, non un'esistenza quieta. Volevo l'emozione, il pericolo, la possibilità di sacrificare qualcosa al mio amore. Avvertivo dentro di me una sovrabbondanza di energia  che non trovava sfogo in una vita tranquilla."
(Lev Tolstoj, La felicità familiare) 

Per quanto abbia trovato lo stile di Krakauer a tratti dispersivo, la storia di Chris McCandless mi ha portato ad una serie infinita di riflessioni. Dopo aver concluso la lettura non ho potuto fare a meno di vedere l'omonimo film tratto dal libro, Into the wild- Nelle terre selvagge, scritto e diretto da Sean Penn.




Vi lascio un piccolo trailer e una foto tratta da questo meraviglioso film del 2007 che vi consiglio di vedere, uno dei pochissimi casi in cui la trasposizione cinematografica è qualcosa di più rispetto al libro. Il mio consiglio è di vederlo dopo aver comunque letto il libro, per comprenderne meglio i contenuti.
Una storia che merita davvero, il mio giudizio 4 stelle su cinque.

Alla prossima!
   

Note sull'autore:

Saggista e alpinista statunitense, conosciuto per i suoi libri riguardanti la vita all'aria aperta e l'alpinismo. Nel 2003 è entrato nel campo del giornalismo investigativo.
Gran parte della popolarità come scrittore è dovuta all'attività di giornalista che svolse presso l'«Outside magazine». Nel novembre 1983, abbandonò il lavoro part time di pescatore e carpentiere per diventare uno scrittore a tempo pieno. La sua attività di giornalista freelance riguarda vari campi.
Il bestseller Nelle terre estreme venne pubblicato nel 1996 e assicurò a Krakauer una reputazione come notevole scrittore di avventure. Nel libro, Krakauer traccia parallelismi tra la sua esperienza e le sue motivazioni e quelle di McCandless. Da Nelle terre estreme nel 2007 è stato tratto il film Into the Wild - Nelle terre selvagge, diretto da Sean Penn.


      

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